Un buco di pochi centimetri, tra mille indizi in uno scenario devastato da un incendio, è sufficiente a cambiare le sorti di un sinistro. È quello che è accaduto ad Augusto Locati di Vering Italia, perito da oltre 30 anni, in occasione di uno dei tanti sinistri di cui si è occupato.
Si tratta di un incarico relativo a un’azienda produttrice di pezzi di polistirolo per il settore edile: “Come sappiamo, il polistirolo è un ottimo combustibile” spiega Augusto. E così un giorno l’intero magazzino va a fuoco. “Per domare l’incendio i vigili del fuoco hanno dovuto abbattere tutto perciò, quando siamo arrivati noi, ci siamo trovati davanti a un mucchio di macerie. Impossibile indagare. Perciò abbiamo optato per una ricerca documentale”, tanto più che le forze dell’ordine avevano stabilito che le cause fossero accidentali. La compagnia assicurativa, però, chiede di approfondire l’indagine con l’ausilio di due fire investigator, “che si sono presentati con i cani addestrati per fiutare gli idrocarburi” prosegue Augusto. “I labrador si intrufolano tra le macerie e, a un certo punto, uno dei due inizia a scavare in un punto. Facciamo perciò arrivare una ruspa la quale, sollevata una trave, fa venire alla luce il serbatoio del carburante di uno degli autocarri usati in quella azienda e ridotto ormai al solo scheletro. Analizzando il serbatoio abbiamo trovato un buco, che non poteva essersi prodotto in modo accidentale”. Come mai? “Era un foro netto, nell’angolo inferiore esterno, di forma quadrata”.
Questa scoperta ha fatto sì che decidessero di riaprire le indagini sulle cause, quando invece sembrava tutto limpido e risolto: “I vigili del fuoco sono tornati sul posto e hanno riscostruito quanto poteva essere accaduto, picconando il serbatoio. Il risultato è stato identico al foro che abbiamo trovato”. A quel punto la conclusione non poteva che essere univoca: “Tutti hanno concordato che c’era stata un’azione dolosa ad opera di terzi. La compagnia ha così potuto applicare la franchigia e lo scoperto previsti per l’incendio doloso”. Si è trovato il colpevole? “Di fronte alla certezza dell’azione di terzi il contraente di polizza ci ha rivelato che poco tempo prima un operaio era stato licenziato in malo modo. Però, anche dopo una serie di intercettazioni, non si è mai scoperto l’autore del fatto” conclude Augusto.