Vering Italia si occupa di danni complessi, anche a livello internazionale.
Attualmente, tra i sinistri più importanti che l’azienda gestisce, ce n’è proprio uno in terra straniera. Lo raccontano Chiara Demino, responsabile corporate e international, e Corrado Viazzi, senior loss adjuster.
“L’assicuratore è italiano, così come l’assicurato, un’azienda che ha un’unità di produzione di bobine di cartone nel Nord della Francia. Il sinistro è del marzo del 2022. Si è trattato di un incendio che in pochi minuti ha devastato completamente il fabbricato” spiega Corrado. Trattandosi di carta, sarebbe naturale aspettarsi un effetto simile. “In realtà il cartone compresso in bobine brucia lentamente. Malgrado ciò, in poche ore la fabbrica è stata devastata, coinvolgendo almeno tre capannoni. Grazie alla fire investigation è stato appurato che non si tratta di un incendio doloso. Probabilmente la causa è rintracciabile in un arco elettrico all’interno di una pressa per la gestione dei rifiuti del cartone stesso”.
I danni hanno riguardato i fabbricati, i macchinari usati per la produzione e le materie prime (bobine e carta prodotta). “Bisogna poi considerare anche un importante danno da interruzione di attività, poiché la produzione è ferma dalla data del sinistro” continua Corrado.
L’assicurato, grazie alle proprie maestranze interne e individuando dei fornitori di fiducia, si è attivato per la mitigazione dei danni e le ricostruzioni.
“Le attività peritali sono tutt’ora in corso, i danni ammontano a varie decine di milioni di euro”.
Un danno davvero importante, dunque, e particolarmente complesso. “Per questo sinistro siamo lavorando con i colleghi di Vering France, grazie al network di vrs Adjusters, al fine di garantire la nostra presenza sul luogo dell’accaduto. Noi stessi più volte ci siamo recati in sito per riunioni tecniche e per sopralluoghi. In più, siamo a stretto contatto con il perito di parte dell’assicurato”.
E fin qui gli aspetti puramente tecnici. Ma, come ben sappiamo, in un sinistro ci sono anche aspetti ‘umani’ che vanno considerati. Come sottolinea Chiara, “In ogni fase è molto importante entrare in empatia con l’assicurato, la cui condizione psicologica è spesso compromessa. Perciò bisogna accompagnarlo nelle prime decisioni, cercando di capire come indirizzarlo verso la mitigazione dei danni. È fondamentale, per esempio, interrompere da subito la corrosione dei metalli o le possibili ruggini, perché possono creare danni irreversibili su macchine che costano anche decine di milioni di euro”. Esistono società di bonifica internazionali a cui rivolgersi, valutandone opportunamente gli standard. “Nel nostro caso è stata contattata una società di bonifica italiana con corrispondenti in Francia”.
C’è poi l’altro attore implicato: la compagnia di assicurazione, come ci ricorda Chiara. “Normalmente una perizia di queste dimensioni si svolge in concerto con l’assicuratore. Ogni passo viene valutato congiuntamente: stimiamo di volta in volta i singoli danni ed effettuiamo una reportistica di aggiornamento almeno mensile” conclude Chiara.
Non ultima la situazione umana e psicologica dei periti coinvolti: “Sullo sconforto iniziale di fronte alla devastazione devono vincere il desiderio e la necessità di lavorare con molto ordine, per non creare un disastro nel disastro” conclude Corrado.